* * * * * UNA VERTICALE PER 30/40 Mt * * * * * IK4DCS * * * * *

VERTICALE PER 30/40 MT, CORTA MA NON TROPPO, AUTOPORTANTE!

Dopo un periodo passato a studiare quale tipo di antenna poteva essere 
meglio da installare , in mezzo alla selva di fili che mi ritrovo sul  
tetto, per la banda dei 30 metri,ho pensato che una verticale poteva   
andare bene.                                                           
  I motivi, per questa scelta,non erano indirizzati a un'antenna che   
mi potesse offrire determinate possibilita' in DX, ma per la pratica   
impossibilita' di montare una direttiva in quanto il mast e' gia'      
occupato da una non poco ingombrante, ma estremamente funzionale, delta
loop a 7 elementi per 10/15/20 mt.                                      
Sia il traliccio che il palo dedicato a sostenere le antenne dei 2 mt.  
sono rispettivamente alti 6 mt. da tetto,per cui mi si prospettava un   
altro problema: l'altezza  totale della verticale non poteva essere     
oltre,altrimenti avrei  urtato le direttive soprastanti.                
Da qui il bisogno di un'antenna corta , ma che potesse rendere comunque.
E ho deciso che avrei realizzato una verticale ,  per i 30 , con carico 
lineare .                                                               
    Quindi cominciai a fare calcoli,reperire tubi e viti , isolatori e  
cacciaviti, l'immancabile seghetto e l'onnipresente trapano.            
Ma la cosa piu' importante, per me, e' stato contattare chi gia', prima 
di me, aveva avuto esperienza con questo tipo di antenna : IK4GLV.      
    Quindi,grazie anche a qualche suo consiglio e suggerimenti vari, ho 
cominciato la costruzione dell'antenna in questione.                    
    Ma, chissa' perche',durante i lavori ho proseguito costruendo ben 2 
radiatori: evidente la realizzazione di un dipolo.                      
    Eh, che dire, a lavoro finito le dimensioni erano ben oltre ciò che 
in realta' io volevo, anche solo come semidipolo !                      
No,no,ho smontato tutto e sono ripartito con il progetto iniziale.      
    Bene,metto in verticale un semidipolo e mi rendo conto che gia'     
cominciamo a ragionare.                                                 
La taratura mi fa accorciare l'antenna ancora di circa 50 cm, e mi sta  
bene! Poi,pensandoci bene, si poteva tentare  di renderla bibanda 30/40.
Aggiungo una trappola:poi un cimino......no,troppo lunga.               
    Ma, nel frattempo, tutto andava a meraviglia:risuonava nelle bande  
desiderate, stazionarie piu' che accettabili e rapporti ricevuti        
abbastanza lusinghieri. E per accorciare ulteriormente il cimino,cosa   
metto? un carico capacitivo e il gioco e' fatto.                        
    Altro accorciamento di circa 1 mt sul totale e risposta dell'antenna
molto buona,direi.                                                      
Poi, altro problema, non potevo sconfinare sul tetto del vicino con dei 
tiranti per sostenere l'antenna, così ho creato la condizione di essere 
autoportante usando delle staffe in materiale isolante e prolungando il 
braccio non radiante con un tubo in PVC per almeno mt 1,50.             
    Adesso la parte meccanica: naturalmente, come autocostruttore, ho   
reperito tutto il materiale nel  mio " personale " magazzino composto   
da circa un centinaio di kg. di tubi di alluminio di tutte le misure e  
di tutti i diametri possibili e immaginabili accumulati in 18 anni di   
attivita' radioamatoriale, nonche' tutto il materiale isolante, per cui 
i diametri che vado di seguito a fornire saranno soggetti a variazioni  
a seconda della reperibilita' del materiale da parte dei singoli.       
L'antenna e' divisa in  4 parti : radiali, radiatore con carico lineare,
trappola e cimino con carico capacitivo.                                
    I radiali , nel mio caso,sono 6 ( 3 per i 30 e 3 per i 40 ) lunghi  
fisicamente l'altezza fisica della banda da coprire e non messi a terra,
elettricamente. Nel punto di alimentazione io ho interposto un baloon   
1:1 , autocostruito naturalmente, per la coniugazione dell'impedenza e  
i radiali devono avere almeno una inclinazione di circa 90° e alti almeno
un metro da tetto, o da terra, senza essere in tensione, ma semplicemente
adagiati e tenuti fermi alle estremita'.                                 
Il radiatore: la prima parte del radiatore e' lunga mt 2,30 con diametro 
esterno 30 mm, e qui cominciano i problemi per unire la seconda parte    
del radiatore mantenendo una certa rigidita' alla struttura.             
Io ho superato l'ostacolo inserendo, tra i due tubi, un tondo di teflon  
uguale al diametro interno del tubo per circa 20 cm per parte tenendo    
una spaziatura tra gli stessi di circa 15 cm e esternamente unendo i due 
tratti del radiatore con un tubo in PVC di diametro interno  adeguato ,  
spessore 3 mm., lungo cm  30 .                                           
    Alle due estremita' interne del radiatore, verra' connesso il carico 
lineare che sara' una misura fissa : il carico e' lungo la misura dello  
accorciamento (30%) del quarto d'onda piu' il 20 %  del quarto d'onda.   
In pratica, se noi riduciamo fisicamente l'antenna del 30% ( i testi     
consigliano di non superare tale soglia) avremo circa mt 2,20 di accor-  
ciamento e a questa misura aggiungiamo il 20 % sul quarto d'onda fisico  
( mt 1, 50 ) quindi il carico lineare sara' lungo circa mt 3.70 .        
Questa misura la manteniamo fissa, e il carico verra' forgiato con dei   
tronconi di tubo d'alluminio  diam. 8 piegandolo laddove e' necessario   
e studiando i sistemi piu' adeguati alla realizzazione degli isolatori   
che serviranno a tenere fermo il carico lungo l'elemento.                
La spaziatura tra le due parti lunghe del carico e' di circa 15 cm sui   
lati e di 5 nella parte interna. Sarebbe meglio procedere con del filo   
rigido d'alluminio di diametro 3 mm, ma  sarebbe forse piu' complicato   
da tenere fermo,anche se molto piu' leggero!                             
La parte superiore del radiatore per i 30, e' lunga mt 1,60 , ma qui e'  
meglio usare due diametri diversi e lasciare l'ultima parte regolabile   
per le tarature.                                                         
Fatta la taratura,si applica una trappola per i 30 mt all'estremita' :   
la mia trappola e' in cavo coassiale RG58 (  5 spire diam. 60 in aria    
con appendice per la taratura), prendendo come modello da testo "antenne 
volume 2°" di Nerio Neri pag. 223. Attenzione: non i diametri, ma solo   
il collegamento elettrico. Chi ha un buon trap-meter sara' senz'altro    
piu' agevolato. Sopra la trappola,ci va il cimino che bisogna coniugare   
con la trappola in modo da rendere la struttura la  piu' rigida possibile.
Mi sono comportato nello stesso modo usato per il carico lineare.         
Il cimino per i 40 mt e' risultato essere lungo cm  70, ma consiglio di   
fare un cimino regolabile con due diametri diversi a cannocchiale e la    
parte bassa lunga cm 45 .                                                 
Tra i due diametri del cimino metteremo il carico capacitivo (ex radiali  
di gloriosa GP per i 2 mt in QRT )3 radiali lunghi cm 50 cadauno.         
Il carico così posizionato non va piu' rimosso e la taratura dei 40 mt    
 si effettua sulla parte superiore del cimino.                            
Alla fine la mia antenna e' risultata essere lunga 5 mt per effetto della 
taratura e per l'allungamento del carico lineare di circa un 3 % in piu'. 
Per fare in modo che l'antenna così formata non abbia bisogno di tiranti, 
io ho prolungato il braccio di massa di fianco al radiatore per circa     
mt. 1 e poi ho inserito un diametro 30 mm. in PVC spessore 3 mm. lungo    
mt 1,50 che mi ha permesso di arrivare fino all'isolatore del carico      
lineare e qui mi sono agganciato con un altro isolatore adeguato.         
Struttura non troppo rigida,ma abbastanza robusta. E siccome questa       
zona dove abito e' battuta almeno 2 volte l'anno da trombe d'aria,        
l'anno prossimo sarò in grado di fornire anche i risultati meccanici      
effettivi.                                                                
Ritengo che sia un'antenna estremamente semplice,piu' complicata da       
spiegare che da fare, perciò unisco a questo mio scritto qualche disegno  
e qualche foto per rendere piu' chiaro il lavoro fatto.                   
     Direi che e' tutto: ultima cosa che, da prove fatte a terra e a      
installazione finale a tetto, c'e' stata una diversa risposta sui 40 mt   
e le stazionarie sono aumentate un po', mentre i 30 sono stati inibiti    
dalla presenza di altri pali e fili che risuonavano proprio in 30 causan- 
do non pochi problemi di interferenze di qualsiasi natura RF.             
Percio' consiglio l'installazione la piu' lontana possibile da qualsiasi  
cosa che potesse creare questo tipo di inconvenienti. I 40 sono stati     
sistemati lavorando sui radiali, e non sul radiatore, precisamente sulla  
inclinazione degli stessi: che poi ci sia stato anche qualche santo a     
darmi una mano,questo non lo so, ma so di certo che in genere " una       
antenna autocostruita che va, a casa di qualcun altro non andra' mai!"    
per la famosa legge di Murphy .                                           
Buon lavoro a chi si vorra' cimentare nell'impresa dell'autocostruzione   
della GP 30/40 .                                                          

IK4DCS – FRANCO